SAN SEVERINO – Dopo le “agonistiche” 240 minuti sotto le stelle e Dal bel mare al bel monte, il Caem, Circolo automotoveicoli d’epoca marchigiano, ha concesso come è consuetudine ai soci, accorsi con 65 mezzi, uno spaccato di cultura architettonica e religiosa con il 22° Giro delle abbazie che quest’anno, a ridosso del 40nale del Caem ha permesso ai drivers delle auto d’epoca di scoprire l’Eremo dei frati bianchi di Cupramontana. Con il degno supporto culturale della delegazione di Macerata del Fai, Fondo ambiente italiano, al cui vertice è Maria Paola Scialdone che per quest’anno ha stretto una sinergia con il circolo delle auto d’epoca presieduto da Pietro Caglini. La Delegazione Fai di Macerata sarà presente dal 19 al 21 giugno con un apposito stand al Trofeo Scarfiotti, cavallo di battaglia del Caem. Prima di dedicarsi all’arte religiosa dei frati bianchi, così vengono denominati i camaldolesi per il loro abito, di colore opposto a quello dei francescani, detti appunto frati neri, gli amanti delle auto d’epoca si sono dilettati con la visita alle cantine Cològnola di Walter Darini, a Cingoli, alla cui entrata campeggia una copia del rinomato Cavallo dello scultore colombiano Fernando Botero, che arrivano a produrre anche 50.000 bottiglie di vino, in maggioranza verdicchio dei Castelli di Jesi, “dallo spumante alla riserva – come ha spiegato la giovane guida Matteo Bordoni –, che abbraccia l’85% della nostra produzione sui circa 25 ettari dei terreni a vite dai 500 ai 1.000 metri di distanza dall’azienda, con una piccola produzione di vino rosso di Montepulciano ed una minima di olio”. Dal gusto del palato a quello per il celestiale Eremo dei frati bianchi, come viene denominato colloquialmente l’Eremo delle Grotte del Massaccio, a Cupramontana, tornato al suo antico splendore grazie al proficuo lavoro di restauro “iniziato effettivamente nel 2.003 – come ha spiegato la guida teutonica Monika – dall’Associazione Eremo srl, composta da una sinergia italo-tedesca, che ha ricevuto il testimone da un gruppo di appassionati di Cupramontana il quale a sua volta aveva acquistato la struttura, compreso il bosco silenzioso e bellissimo, che presenta numerose specie rare portate dai frati di tutta Europa nel periodo medievale (le prime grotte nella parete di roccia arenaria furono costruite dai monaci beati Giovanni e Matteo alla fine del 1.200, ndr), dai discendenti di un cittadino di Cupramontana, che da parte sua aveva comperato l’intera struttura dai frati nel 1.925 per 25.000 lire”. Dal Capitolo e dalla Chiesetta di San Giuseppe realizzati nella struttura, in cui ancora oggi vengono celebrati matrimoni, i partecipanti al Giro delle Abbazie hanno concluso la splendida giornata al Ristorante Villa del Cerro, dove il presidente del Caem, Pietro Caglini, e la capo delegazione del Fai di Macerata, Maria Paola Scialdone, hanno concordato sul fatto che “siamo due gruppi molto attivi che hanno la finalità di valorizzare, recuperare ed educare al bello. Il Caem nel campo dei motori ed il Fai in quello architettonico, artistico e culturale”. Prossima tappa in cui il denominatore comune della bellezza si coniugherà con il rombo dei vecchi bolidi, di nuovo al vaglio del cronometro, sarà il XX Trofeo Scarfiotti. Che si annuncia già imperdibile.
Add. stampa Luca Muscolini