18^ RIEVOCAZIONE STORICA DEL CIRCUITO DEL CHIENTI E POTENZA PER MOTO D’EPOCA, I VINCITORI DI UN’EDIZIONE DA RICORDARE
SAN SEVERINO – Due vincitori umbri di categoria, uno marchigiano che ha incamerato il successo di raggruppamento e assoluto, bel tempo, degustazione di prodotti tipici fra cui l’immancabile, ricercatissima vernaccia di Serrapetrona, cultura in primo piano con la visita al Museo della Caricatura di Palazzo Sangallo a Tolentino e la consueta attenzione al sociale con il dono di un defibrillatore portatile al Comune di Serrapetrona. Il tutto costellato da una serie di pezzi in gara davvero notevole, come hanno testimoniato gli stessi piloti, nessuno più di loro attendibile nei giudizi tecnici, avvalorati anche dall’apprezzamento del commissario Asi, Paolo Baldini, che ha conciliato nell’accompagnare su una due ruote il lotto dei 45 partecipanti il ruolo mai abbandonato di centauro con quello di giudice federale. Alla fine delle 12 prove a cronometro articolate in due lotti di 3 consecutive nella centralissima piazza del Popolo a San Severino Marche e lungo il viale di uscita da piazza Santa Maria di Serrapetrona, in direzione Caccamo-Tolentino (6 per giro, 12 in totale lungo i quasi 74 chilometri complessivi dell’antico Circuito del Chienti e Potenza che dal 1924 al 1926, al termine degli allora 295 chilometri e 200 metri articolati in 8 giri del tracciato, attribuiva il successo di tappa nel campionato italiano), il presidente del Caem – team organizzatore -, Pietro Caglini, ha battuto tutti. Imponendosi al contempo anche nella classifica riservata ai mezzi costruiti dopo il 1935. Fra le moto datate ante 1935 vittoria del perugino Claudio Trippetti su una Triumph del 1931, mentre un altro umbro, Pietro Federici, in sella ad una Gilera del 1967, ha messo in fila tutti fra gli Ospiti. Con il successo di stretta misura del settempedano Caglini sul concittadino Gianpaolo Paciaroni si è perpetuata la memoria del mitico Girò, al secolo Girolamo Bianchi, parente di Caglini a cui ha lasciato la sua Matchless ibrida anglo-italiana, la cosiddetta Freccia dell’Equatore, vincente con il numero 82, quello degli anni di Girò al momento della sua scomparsa, “mentre stava preparando l’ennesimo Giro d’Italia per moto d’epoca”, ha rivelato il vincitore al momento della premiazione. Durante la quale le due concorrenti donne, Luciana Veddovi del Benelli Pesaro su una Ganna-Rudge del 1933 e Patrizia Baldoni del Camep Perugia al manubrio di una Moto Guzzi Galletto del 1959, sono state insignite di un omaggio floreale. Il primo giorno del moto raduno è stato dedicato ad una carrellata lungo le campagne di Tolentino, quartier generale all’Hotel 77, toccando le località Cantagallo, il Comune e la Stazione di Pollenza, la Divina Pastora, il Ponte del Diavolo, per poi parcheggiare in piazza Nicolò Mauruzi e visitare con la graziosa e preparata guida il Museo della Caricatura, unico esempio del genere in Italia con le sue 4.000 opere. Il giorno seguente spazio all’agonismo con tappa significativa a Serrapetrona dove, tra un panino con la porchetta ed un calice di vernaccia Quacquarini, si è assistito ad uno scambio di doni tra il presidente Caglini e l’assessore Barbara Baroni, la quale infine ha ricevuto il defibrillatore portatile di cui beneficerà la comunità locale attraverso l’opera del medico condotto, dottor Angelo Pascolini. Concorde l’opinione positiva sulla kermesse da parte dei concorrenti e del commissario di gara. Il centauro imolese Giorgio Valli ha commentato: “il Circuito è standard perché ripropone quello storico del Chienti e Potenza, ma il Caem riesce sempre a stupirci con approcci alla gara nuovi e spettacolari come il giro compiuto il sabato. Le campagne marchigiane sono la… bella copia di quelle toscane”. Per il commissario ravennate Paolo Baldini “è sempre un piacere venire qui perché è organizzato tutto a puntino dal presidente Caglini. Se non fossi stato incaricato dall’Asi (Automotoclub storico italiano, ndr) come commissario per valutare la manifestazione avrei partecipato con entusiasmo come concorrente”. Nel corso delle prove speciali fuori programma spettacolare di Giovanni Bistosini del Registro Storico Moto Guzzi che con il suo Sidecar Guzzi del 1935 ha compiuto parte dei segmenti a cronometro in equilibrio sulle sole due ruote della moto, con il carrozzino impennato. Lasciando stupefatti e divertiti i numerosi spettatori intervenuti ad ammirare le performances dei concorrenti durante le prove speciali, a San Severino e Serrapetrona.
CLASSIFICA MOTO ANTE ’35:
1)Claudio Trippetti (Camep Perugia, n°1,Triumph 1931)
2)Matteo Traballoni (Caem San Severino, n° 31, Guzzi 1931)
3)Renzo Guardati (Caem San Severino, n° 14, Ariel 1931)
4)Enrico Traballoni (Caem San Severino, n° 15, Guzzi 1930)
5)Bruno Barchiesi (Cjmae Jesi, n° 27, Guzzi 1935)
CLASSIFICA MOTO POST ’35:
1)Pietro Caglini (Caem San Severino, n° 82, Matchless 1940)
2)Gianpaolo Paciaroni (Caem San Severino, n° 6, Benelli Leoncino 1957)
3)Mario Rascioni (Caem San Severino, n° 13, BM Lusso 1954)
4)Antonio Brachetta (Caem San Severino, n° 5, Benelli 1939)
5)Carlo Milleri (Camep Perugia, n° 24, Guzzi 1936)
CLASSIFICA OSPITI:
1)Pietro Federici (Asa Assisi, n° 19, Gilera 1967)
2)Giuseppe Carnevali (Fagioli Osimo, n° 39, Bsa 1941)
3)Riccardo Lombardelli (Caem San Severino, n° 44, Guzzi Airone 1944)
4)Giampaolo Filottrani (Caem San Severino, n° 33, Guzzi 500 1955)
5)Sante Carnevali (Caem San Severino, n° 36, Vespa 150 1962)
CLASSIFICA ASSOLUTA:
1)Pietro Caglini, penalità 3”-28c
2)Gianpaolo Paciaroni, pen. 4”-22c
3)Claudio Trippetti, pen. 4”-25c
4)Mario Rascioni, pen. 4”-33c
5)Matteo Traballoni, pen. 4”-78c
6)Antonio Brachetta, pen. 5”-52c
7)Renzo Guardati, pen. 6”-13c
8)Enrico Traballoni, pen. 6”-80c
9)Bruno Barchiesi, pen. 7”-23c
10)Carlo Milleri, pen. 7”-61c
Add. stampa Luca Muscolini