SAN SEVERINO – Dici Salvatore e pensi ai grandi Totò del mondo dello sport che la Sicilia ha dato all’Italia. A partire da Salvatore Antibo, indimenticato mezzofondista di Altofonte che collezionò due ori ed un bronzo agli Europei e un argento nei 10.000 metri alle Olimpiadi di Seul. Per continuare con Totò Schillaci, cannoniere esploso durante i Campionati del Mondo in Italia, nel 1990. Salvatore Cusumano allunga la scia dei Totò vincenti facendo suo il 19° Trofeo Scarfiotti per auto d’epoca organizzato dal Caem del riconfermato presidente settempedano Pietro Caglini. Con una prova al limite della perfezione, appena 160 penalità nette, pari a poco più di 3 centesimi per tratto cronometrato, Cusumano ha messo in fila tutti. “Ho capito che potevo spuntarla sul più diretto inseguitore – ha detto il vincitore al momento delle premiazioni al ristorante “La Marchigiana” di Sarnano – al termine della prima giornata di gare. Nonostante una mia indecisione durante le prove a cronometro in notturna di Sassotetto, inframezzate da una sosta ristoratrice al Sibilla, infatti, il margine di vantaggio sul secondo, Paciaroni, era consistente. Nella seconda giornata non ho più commesso indecisioni. Dedico la vittoria a colui che considero il mio maestro, Mario Passanante, che ha ispirato la mia passione per la regolarità; a Donato Maniscalco, trapiantato ad Ancona, costante punto di riferimento e a mia moglie Virginia che avrebbe dovuto essere al mio fianco come navigatrice ma che per una bronchite è dovuta rimanere in Sicilia. Sono molto soddisfatto per la vittoria arrivata alla mia prima partecipazione al Trofeo”. Cusumano poi si scioglie alla domanda se abbia avi normanni, considerato l’aspetto nordico. “Probabilmente sì” afferma sorridendo, prima di anticipare il rientro a casa (“mi aspettano”) da trionfatore. Dal canto suo il campione uscente, Gianpaolo Paciaroni, non demorde. “Vado a sensazioni – rivela l’ottantenne cronoman settempedano -. Quando ho effettuato le prove sui primi tratti a cronometro ho capito che non ero così preciso come in altre occasioni. Cusumano è risultato invece molto più redditizio che nella “240 minuti sotto le Stelle” di inizio stagione, quando evidentemente non aveva il suo mezzo preferito”. Parole d’elogio comuni sul tracciato da parte del giornalista specializzato de “La Manovella”, Filippo Zanoni, e del commissario di gara, Fabio Gasparini. “Si è notata la mano di un organizzatore esperto come Caglini – ha affermato il commissario della competizione proveniente da Codroipo, in provincia di Udine – in tutti i dettagli messi al posto giusto. Aldilà della competizione porterò con me i bei ricordi della serata musicale, prima della due giorni al volante, al teatro della Vittoria di Sarnano con il cantore del fado, Marco Poeta; le immagini dell’interessante Frau Museum e la stimolante visita all’azienda della vernaccia di Lanfranco Quacquarini. I luoghi lungo il tracciato sono stati molto belli, come del resto tanti altri della nostra patria che dovremmo valorizzare di più”. “Mi sono piaciute molto le prove in quota a Sassotetto disputate in notturna – ha commentato il giornalista torinese Zanoni -. Hanno un fascino particolare. In generale tanti bei posti, strade da scoprire, equilibrio tra agonismo, tradizioni e cultura. Mi piacerebbe tornare”. Tornerebbero volentieri, ma solo sulle quattro ruote, anche le drivers fiorentine Monica Guerrini e Angela Belloni, primo equipaggio in gonnella su un’Alfa Giulia 1600 del ’65. “Dopo l’assaggio della “240 minuti” in gennaio abbiamo deciso di affrontare l’impegnativo Trofeo Scarfiotti – afferma la bionda Monica -. Visto che sulle due ruote non vado neanche in bicicletta – ammette sorridendo – penso che potremmo tornare a gareggiare nelle Marche il 27 e 28 settembre in occasione della “Due giorni del Conero”. Perché no?”. Fra le piacevoli novità la partecipazione al Trofeo Scarfiotti di un equipaggio italo-statunitense. A stelle e strisce il conducente Behnia Afshin che parla correttamente l’italiano, “tricolore” la fidanzata Federica Vigo, al suo fianco per scandire i ritmi. “Abbiamo un sito di auto d’epoca – svela Federica – e quando possiamo ci impegniamo con la nostra Alfa Romeo 1750 GT del 1968 che conserviamo a Milano. Con lo Scarfiotti abbiamo unito l’utile al dilettevole. È stato divertente”. Soddisfatto a fine manifestazione anche il presidente del Caem, Pietro Caglini. “Continuiamo a puntare sulla qualità – ribadisce – perché è ciò che ci differenzia da altri eventi dove magari si privilegia il numero degli iscritti. Abbiamo avuto l’occasione di vedere all’opera specialisti sopraffini ma non vogliamo esasperare la competitività. Mi pregio invece di ricordare luoghi dal grande fascino come la rocca leonina di Ripe San Ginesio (con l’assaggio di dolci e del ricercato vin cotto offerti sul giardinetto attiguo dalla Pro Loco per mano dei dirigenti Luigi Farroni, Fabio Costantini e Tiziana Viola, ndr), il Frau Museum di Tolentino, sede storica della poltrona di qualità assoluta che troviamo anche al Parlamento europeo di Strasburgo, oltre che negli interni di Ferrari, Maserati, Lexus, sulle sedute dell’Italo, di note compagnie aeree e di trasporto marittimo. Senza dimenticare l’azienda vinicola di Lanfranco Quacquarini di Serrapetrona, sinonimo della vernaccia d’autore. E, per restare in tema, la splendida cornice del pranzo del primo giorno, quella Villa Lauri (dove ha proposto il buffet il patròn Peppe Giustozzi con l’immancabile cappello da cuoco e dove il Caem ha ribadito la sua generosità con il dono di un defibrillatore portatile all’Associazione Volontari del Soccorso di San Ginesio, ricevuto dal presidente Francesco Paletti e dal membro del Direttivo Giorgio Zamponi, ndr) disegnata da un maestro come l’architetto Ireneo Aleandri, il progettista dello Sferisterio di Macerata, tanto per ricordare il suo capolavoro”. Accattivante è risultata anche la cornice dello storico “quartier generale” di Sarnano con il teatro della Vittoria, un’autentica “bomboniera”, e gli apprezzati Hotel Terme e ristorante Brunforte dove i concorrenti hanno potuto trovare basi logistiche di tutto rispetto. Del resto per ricordare l’asso della montagna, Lodovico Scarfiotti, l’omonimo Circolo non poteva non volare alto.
CLASSIFICA ASSOLUTA
1)Salvatore Cusumano, A112 Abarth 1973, Club Orobico, 276,8 penalità; 2) Gianpaolo Paciaroni, A112 Abarth 1979, Caem, 490,46 p.; 3) Marco Gaggioli, Lancia Fulvia Coupé 1975, Altotevere, 575,25 p.; 4) Andrea Carnevali, Alfa Romeo 2000 Spider 1980, Caem, 586,8 p.; 5) Mauro Marcelli, Mini Cooper 1967, Afas Foligno, 596,19 p.; 6)Wilmer Boscolo, Mini Cooper Export 1973, Ruote del Passatore Pordenone, 653,94 p.; 7) Gianpaolo Veralli, Mini Cooper 1970, V.C.C. Viterbo, 768,4 p.; 8) Luigino Senigagliesi, Mini Cooper 1969, Caem, 961,61 p.; 9)Claudio Paradisi, Triumph TR3B 1963, Pescara Corse, 973 p.; 10) Fausto Ticchioni, A112 Abarth 1980, Camep Perugia, 1.017.
CLASSIFICA FEMMINILE
1)Monica Guerrini-Angela Belloni, Alfa Giulia 1600 1965, Cameva Aosta
CLASSIFICA GRUPPI
1)Caem San Severino con 3 piloti (Paciaroni, Carnevali e Senigagliesi) tra i primi dieci classificati.
Add. stampa Luca Muscolini
Classifiche e tempi individuali