AL “CANNIBALE” PACIARONI L’OTTAVA EDIZIONE DELLA 240’ SOTTO LE STELLE, ORMAI UNA CLASSICA
SAN SEVERINO – Il settempedano Giampaolo Paciaroni, incurante della carta d’identità che lo vede sulla soglia delle 80 primavere, dà vita ad una gara strepitosa nell’ottava edizione della “240’ sotto le stelle” in cui mette in fila tutti, compreso il campione uscente Mario Passanante, il siciliano di Campobello di Mazara autentico mostro sacro della regolarità su auto d’epoca. La prova, “ormai una classica a tutti gli effetti – ha dichiarato nel post competizione il commissario Asi aretino Pierluigi Bulgarelli –, organizzata con la consueta perizia dai collaudati promoters del Caem, è spiccatamente agonistica. I partecipanti, in numero sempre crescente (37 quelli giunti regolarmente al traguardo su un lotto di 42 iscritti, ndr), non sono attratti dai paesaggi o dalle bellezze architettoniche come avviene in altri appuntamenti di questo genere, ma vengono con il chiaro intento di misurarsi su una serie di segmenti cronometrati impegnativi”. Come lo sono stati i 47 rilevamenti in 4 ore proposti nell’alto maceratese dall’entourage del numero uno del club settempedano, Pietro Caglini, soddisfatto “per il numero e la qualità del lotto dei partenti in una competizione cresciuta notevolmente nel tempo e che ora può passare agli annali delle gare doc. Alla fine l’ha spuntata il concittadino Paciaroni su un Passanante spalleggiato a dovere, come di consueto, dall’avvocato dorico e conterraneo di Passanante, Donato Maniscalco, facendo segnare una media stupefacente. Si è rasentata la perfezione con le 151 penalità nette del vincitore”. Per Passanante “Paciaroni ha vinto con merito dopo il guasto meccanico che lo ha tolto dai giochi l’anno scorso. Comunque sono soddisfatto della nostra performance a bordo di una Porsche 911 T del ’68 che a me e Maniscalco ha dato fino ad ora grosse soddisfazioni”. “Passanante dà il meglio di sé nelle gare alla luce del giorno – Paciaroni ha chiuso, riconoscendo il valore dell’avversario, il siparietto seguìto alle premiazioni nella nuova, accogliente location dello storico ristorante settempedano “Da Piero” – ma in notturna spesso riesco ad avere la meglio. È uno stimolo in più per tentare di ripetere nel 2014 la vittoria di due anni fa nel circuito della regolarità a cronometraggio manuale con al fianco il mio fido e giovane navigatore Lorenzo Rotini. Intanto il successo nella 240’ sotto le stelle nobilita me e la maglia del Caem che indosso”. Oltre agli agonisti di razza, alla kermesse hanno preso il via anche drivers più interessati allo spettacolo. “Ormai sono un affezionato partecipante della 240’ – dice il dott. Fabrizio Soverchia di San Severino – che vivo come momento di divertimento e condivisione della stessa passione. Lo scorso anno ho avuto come navigatore mio figlio, stavolta mio nipote. I giovani sembrano recepire il nostro amore per i mezzi vecchi ma che conservano il loro immutato fascino come il mio Maggiolino che quest’anno compie… il mezzo secolo di vita”. Fra le partecipanti ha destato curiosità l’equipaggio “rosa” toscano formato dalle fiorentine Angela Belloni al volante di una Porsche 356 B del ’62 e Monica Guerrini, premiate con due coppe “che ricordano – ha scherzato Caglini – quella dalle grandi orecchie della Champions”. “Monica è molto più esperta di me – ha confidato la driver -. Da pochi mesi mi sono avvicinata al mondo delle auto d’epoca e mi sto divertendo. Abbiamo saputo di questa suggestiva gara del Caem da amici ed abbiamo deciso di partecipare. È stata una bella esperienza. Alla competitività (si sono piazzate al 18° posto, ndr) penseremo in seguito”.
CLASSIFICA FINALE ASSOLUTA
1) Giampaolo Paciaroni, Caem, A 112 del ’74, numero di gara 11, 262 penalità complessive;
2) Mario Passanante, Trapani, Porsche 911 T del ’68, num. gara 6, 290 p.;
3) Mauro Giansante, Pescara, Mini Cooper 1.3 del ’75, num. gara 14, 313 pen.;
4) Mauro Marcelli, Roma, Mini Cooper del ’67, num. gara 4, 387 pen.;
5) Marco Gaggioli, Perugia, Lancia Fulvia ’75, num. gara 8, pen. 406;
6) Andrea Carnevali, Caem, Giulia GT 2000 Veloce del ’72, num. gara 10, pen. 476;
7) Massimiliano Buccioni, Firenze, A 112 Abarth dell’81, num. gara 15, pen. 499;
8) Wilmer Boscolo, Rovigo, A 112 dell’85, num. gara 21, pen. 845;
9) Pietro Caglini, Caem, Fiat 600 D del ’67, num. gara 1, pen. 868;
10) Salvatore Cusumano, Trapani, Lancia Fulvia del ’66, num. gara 13, pen. 908.
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Add. stampa Luca Muscolini