SAN SEVERINO MARCHE - “Alla rievocazione dello storico circuito del Chienti e Potenza sono venuto da pilota e sono tornato nella 19^ edizione in veste di commissario Asi ben volentieri. Ho avuto modo di apprezzare questa manifestazione perché ho visto gioielli di moto in gran numero all’interno di un’organizzazione, quella del presidente del Caem Pietro Caglini, perfetta”. Parole di encomio pronunciate da Graziano Valli, il commissario Asi imolese che ha seguito lo svolgimento di una kermesse “che non è mai ripetitiva e che anzi arricchisce il grande carosello dei circuiti storici in luoghi ameni come quelli di Tolentino, San Severino, Serrapetrona, Caccamo e Belforte del Chienti attraversati dai concorrenti”. 39 esemplari di moto storiche ripartiti in quattro categorie; tre pilote amazzoni che hanno dato filo da torcere ai colleghi maschi, in particolare la perugina Patrizia Baldoni, settima nella classifica assoluta; strade pittoresche ma anche tecnicamente impegnative; degustazione dei prodotti locali con gli immancabili panino con porchetta e vernaccia offerta da Lanfranco Quacquarini al punto ristoro della centrale piazza Santa Maria di Serrapetrona; adeguata apertura alla cultura con la visita al castello Pallotta di Caldarola (edificato intorno alla seconda metà del IX secolo e dove dormirono anche papa Clemente VIII nel 1598 e la regina Cristina di Svezia nel 1666) e successivo saluto alla carovana da parte del sindaco Luca Giuseppetti; il ricordo di personaggi sportivi di un tempo come Girolamo Bianchi e la sua Freccia dell’Equatore ancora sulla breccia ed un pensiero al professore Augusto Farneti, venuto a mancare di recente, che con il Chienti e Potenza aveva un feeling particolare per la sua profonda conoscenza delle moto d’epoca. All’interno della cornice d’autore creata dai soci del Circolo automotoveicoli d’epoca marchigiano c’è stato spazio anche per l’agonismo. A prevalere su tutti il cronoman settempedano Gianpaolo Paciaroni che ha festeggiato le sue ottanta primavere con l’ennesimo successo, stavolta – mutatis mutandis – in sella ad una due ruote, una Benelli Leoncino del 1957, chiudendo con 301 penalità totali contro le 357 di Luigino Senigagliesi (Lambretta Innocenti del 1961) ed Antonio Brachetta (Benelli 250 ATN del 1939-589 pen.). Paciaroni si è imposto automaticamente nel raggruppamento Post 50 (davanti a Senigagliesi e Gesuè Sabbatinelli su Lambretta Innocenti del ’55), mentre nell’Ante 35 l’ha spuntata il matelicese Enrico Traballoni su un sidecar Moto Guzzi Sport del 1930 davanti al perugino Claudio Trippetti su Triumph ND del 1931 e al pittoresco Angelo Pallotelli su Moto Guzzi 500 del 1923. Nell’Ante 50 vittoria di Antonio Brachetta su Benelli 250 ATN del 1939 davanti all’amazzone Patrizia Baldoni che su una Matchless G3L del ’43 ha anticipato di misura il marito Claudio Trippetti nella generale e Giacomo Cancellieri su Zundapp KS 600 del ’39 nella propria categoria. Fra le non omologate grande ritorno del settempedano Dino Sparvoli che su Gilera 150 Sport del ’56 ha messo in fila Giuseppe Carnevali su BSA M20 Side del ’38, Claudio Morettini su Moto Guzzi Sport 15 del ’36 ed altri 5 concorrenti. Premio speciale alla memoria di Girò e della sua Freccia dell’Equatore, in passerella con Pietro Caglini, a Dante Petrucci, il presidente fossembronese del Registro storico italiano Rudge che ha conosciuto ed apprezzato la mitica figura dell’autista di pullman settempedano di nascita ma serrapetronese d’adozione, scomparso nel 1991 mentre stava preparando l’ennesimo giro d’Italia per moto d’epoca all’età di 82 anni, vincitore del Campionato motociclistico della Somalia nel 1951 e nel 1952, al termine della sua esperienza durata ben 18 anni nel continente Nero. “La rievocazione – è il pensiero finale del presidente Caglini – è nata all’insegna della socializzazione e della cultura, oltre che per apprezzare e far conoscere i sopraffini prodotti della nostra terra; quel pizzico di agonismo è stato aggiunto da me a suo tempo per mettere un po’ di sale sulla coda, per i classici “sfottò” alla fine dell’evento. Per evitare esasperazioni da agonismo il trend per il futuro sarà, però, quello di limitare i rilievi cronometrici a vantaggio della serenità generale”. Che porterà l’anno venturo il Chienti e Potenza a brindare con successo al ventennio di esistenza.
CLASSIFICA ASSOLUTA
1)Gianpaolo Paciaroni, Benelli Leoncino ’57, 301 penalità, numero gara 6;
2)Luigino Senigagliesi, Lambretta Innocenti ’61, 357 pen., n°9;
3)Antonio Brachetta, Benelli 250 ATN ’39, 589 pen., n°24;
4)Enrico Traballoni, Moto Guzzi Sport ’30, 631 pen., n°3;
5)Gesuè Sabbatinelli, Lambretta Innocenti del ’55, 841 pen., n°12.
RAGGRUPPAMENTO ANTE 35
1)Enrico Traballoni, Moto Guzzi Sport ’30, 631 pen., n°3;
2) Claudio Trippetti, Triumph ND ’31, 1.127 pen., n°1;
3) Angelo Pallotelli, Moto Guzzi 500 ’23, 1.405 pen., n°40;
4)Luca Lausdei, Moto Guzzi Sport 15 ’34, 1.444 pen., n°27;
5)Luciana Veddovi, Ganna Sport Python ’33, 1.647 pen., n°10.
RAGGRUPPAMENTO ANTE 50
1)Antonio Brachetta, Benelli 250 ATN ’39, 589 pen., n°24;
2) Patrizia Baldoni, Matchless G3L ’43, 968 pen., n°2;
3)Giacomo Cancellieri, Zundapp KS 600 ’39, n°5;
4)Antonella Guidi, Moto Guzzi Alce ’44, 1.359 pen., n° 21;
5)Alberto Fontanella, Bianchi Freccia Azz. ’38, 1.912 pen., n°11.
RAGGRUPPAMENTO POST 50
1)Gianpaolo Paciaroni, Benelli Leoncino ’57, 301 pen., n° 6;
2)Luigino Senigagliesi, Lambretta Innocenti ’61, 357 pen., n°9;
3)Gesuè Sabbatinelli, Lambretta Innocenti del ’55, 841 pen., n°1;
4)Sauro Berligi, AJS Model 20 ’51; 910 pen., n°16;
5)Lorenzo Pesaresi, Innocenti Lambretta ’55, 1.847 pen., n°25.
RAGGRUPPAMENTO NON OMOLOGATE
1)Dino Sparvoli, Gilera 150 Sport ’56, 1.482 pen., n°33;
2) Giuseppe Carnevali, BSA M20 Side ’38, 2.092 pen., n°38;
3) Claudio Morettini, Moto Guzzi Sport 15 ’36, 2.250 pen., n°32;
4)Silvano Carnevali, BSA M20 ’39, 2.418 pen., n°39;
5)Pierino Margarucci, Matchless 63/RL ’40, 3.518 pen., n°31.
Add. stampa Luca Muscolini