ANCONA – Storia, splendidi scorci, agonismo. Tutto nella Due giorni del Conero per auto d’epoca, organizzata per la 17^ volta dal Circolo automotoveicoli d’epoca marchigiano presieduto dal settempedano Pietro Caglini. La storia è stata la protagonista della giornata inaugurale, quando, grazie anche al dinamismo del sindaco di Offagna, Stefano Gatto, in fase di canalizzazione del traffico in prossimità del castello, è stato possibile fruire della Rocca comunale, fatta costruire nel 1.454 sui resti di un preesistente maniero medievale a scopi puramente difensivi, per proteggersi dai rivali di Osimo. Anche se il complesso non è mai stato duramente impegnato per scopi bellici, come è stato rimarcato nella spiegazione fornita al gruppo. Dal punto di vista architettonico si può ancora notare la convivenza tra elementi medievali e d’impronta rinascimentale, come l’alto mastio e le numerose feritoie, ideali per l’uso di armi da fuoco. Oggi la Rocca accoglie una ricca raccolta d’armi antiche, molte delle quali giunte da San Marino, e preziosi reperti. Il giorno seguente l’aspetto cabalistico ha prevalso su quello storico. Il numero 17, che nelle precedenti manifestazioni del Caem non aveva portato jella, ha avuto un colpo di coda al momento della visita alla chiesa benedettina Santa Maria di Portonovo eretta nel 1.034, rimasta inaccessibile per un malinteso fra il Comune dorico e l’ente gestore. Per cui la numerosa comitiva si è dovuta accontentare di una visione a distanza e della pur esaustiva spiegazione della guida, il fiduciario dello Slow Food di Ancona, Franco Frezzotti. Ciononostante si è trovata immediata soddisfazione nel vivo apprezzamento della cucina a base di pesce del vicino Hotel Internazionale, nel corso del cui pranzo si sono svolte le premiazioni dopo i cinque tratti di prova a cronometro affrontati sul maxi parcheggio in prossimità dell’accesso a Porto Novo dai 63 equipaggi (numerosi provenienti dall’Emilia Romagna, altri dall’Umbria e all’Abruzzo) accorsi nella seconda ed ultima giornata di domenica. Nella categoria Ante 40 si è imposto Angelo Ciarrocca su Fiat 500 A Topolino del 1940 con soli 87 centesimi di penalità. Al secondo posto Carlo Lazzarini (Fiat 508 C 1.100 del ’39) con 1”-19c. di penalità. Davanti ad Andrea Doria, terzo con 3”-20c. di penalità con un’auto identica a quella di Lazzarini. Nella Post 40 Ferruccio Schippa, su Fiat 1.100 B Cabrio del ’48, con 1”-15c. di penalità, ha messo in fila Alberto Fontanella (Fiat 1.100 TV del ’54) e Primo Loretani (Fiat 600 vetri scorrevoli del ’55). Nel gruppo dei mezzi più recenti, Post 60, si è imposto l’irresistibile settempedano Gianpaolo Paciaroni con soli 12 centesimi di penalità a bordo di un’Autobianchi A 112 del ’74 davanti al proprio presidente, Pietro Caglini (Fiat 600 del ’67-52” di pen.), che ha potuto contare sull’irrefrenabile navigatore fermano Gianfilippo Bugiardini. In terza piazza Franco Giampaoli su Lancia Fulvia Coupé del ’65-53c. di pen. Quest’ultimo ordine di arrivo è stato ribadito nella graduatoria generale. Quarto assoluto il 67enne tolentinate Mario Rascioni (Lancia Rally 1.3 S del ’65-68c. pen.); quinto il citato Angelo Ciarrocca. Premi speciali ancora per Ciarrocca (a pari merito con Paciaroni ma vincitore perché alla guida di un mezzo più datato), che ha vinto il Trofeo Cantina Casalis Douhet grazie al miglior quarto tratto a cronometro. E a Nicola Fermani (Fiat 508 Balilla intermedia del ‘34), il quale ha centrato il riscontro cronometrico più preciso nel terzo tratto rilevato, prevalendo così nel Memorial Gianmario Lazzarini, socio fondatore e commissario Asi. Gradito riconoscimento per il Caem la foto della prima auto al via nell’edizione inaugurale della Due giorni del Conero, donata dall’ex socio Evandro Battistoni.
Add. stampa Luca Muscolini
Ecco le foto della manifestazione!